Energia positiva e la ricchezza

January 4th, 2016 → 11:05 pm @ // No Comments

Energia Positiva

Vogliamo vivere il miglior anno della nostra vita?

Possiamo creare il futuro che desideriamo?

La risposta a questa domanda, che ho cercato in oltre 30 anni di Ricerca scientifica e alternativa, è la seguente: Sì, possiamo!

La domanda successiva è: come? Serve la ricchezza, per esempio? Pensare in un certo modo o avere un approccio emotivo particolare? Sono le strategie, gli strumenti o le abitudini, che possiamo usare, a determinare la realizzazione del nostro sogno?

La mente, il pensiero e il modo di pensare

Dopo aver capito l’importanza dello Spazio, del nostro corpo, come proteggerci dall’Energia Negativa, dobbiamo capire come il modo di pensare determina il nostro Benestare e Benessere.

La chiave si trova nell’Energia Positiva!

Per questo motivo andiamo a conoscere meglio la nostra idea sul Benessere, che cosa rappresenta per noi, e se abbiamo dei pregiudizi. Primo di tutti riguarda la questione di ricchezza. Per questo sono andata a sbirciare nel miglior libro sul tema, scritto da un miliardario che si è fatto da sé, Steve Siebold.

Come pensa la gente ricca

Il miliardario Steve Siebold negli ultimi trent’anni ha intervistato 1.200 persone più ricche del mondo, per scoprire che cosa li separa da tutti gli altri, e ha scritto la risposta nel suo libro “Come pensa la gente ricca“. Secondo lui diventare ricchi ha più a che fare con la mentalità che con i soldi. Business Insider ha dedicato un articolo al tema. Andiamo anche noi a vedere alcuni modi in cui la gente ricca pensa diversamente dagli altri.

Nel libro ci sono 100 modi in cui le persone ricche pensano diversamente dalla gente comune (classe media). Io vi riporto 14 modi più intriganti.

  1. La classe media pensa dei soldi in termini lineari, mentre i ricchi pensano dei soldi in termini non-lineari.

La classe media cambia tempo per denaro e lavora più ore per guadagnare di più. I ricchi pensano a generare i soldi attraverso le idee che risolvono i problemi.

Questo significa che la classe media passa tanto tempo in preoccupazioni per il denaro, perdendo così le energie preziose, mentre i ricchi hanno il focus sulle idee nuove e migliori.

Think differently

2. La classe media pensa che il denaro è la radice di ogni male. I ricchi credono che la povertà è la radice di ogni male.

“La classe media ha subito il lavaggio del cervello a credere che i ricchi sono fortunati o disonesti “, scrive Siebold. Così il senso di vergogna è stato legato al pensiero della classe che guadagna meno. Io che arrivo da un paese socialista ne so qualcosa. Tu, invece, cosa pensi di soldi?

Avere non è una vergogna, mentre la povertà è uno stato difficile, se non improbabile, in cui viverci per poter vivere bene. Allora, essere poveri non è uno stato positivo, anzi, è ‘la radice di ogni male’. Vogliamo approfondire il discorso?

3. La classe media pensa che l’egoismo è un vizio. I ricchi pensano l’egoismo è una virtù.

Il pensiero in sostanza è questo: se tu non hai abbastanza, come puoi dare agli altri? Credo sia corretto. Che ne pensi? Ne vale la pena dare anche le ultime cose che hai e poi essere tu ad avere bisogno?

Credo profondamente che lo stato del “bisogno” va superato e a finché non lo superi, sarebbe stupido trovarsi nello stato di bisogno permanente per un ‘falso’ senso di “bontà”. Non trovi?

4. La classe media ha una mentalità da lotteria. I ricchi hanno una mentalità d’azione.

Ho provato questo pensiero e dopo averlo superato cerco di farlo capire anche agli artisti con i quali lavoro (branding e makreting). Non puoi aspettarti l’occasione, ma devi lavorare sul tuo progetto. Nel senso che non puoi far leva sulle situazioni esterne sempre, non importa se fosse lo stato, il datore di lavoro o il marito/moglie, stando in attesa che le cose “succedono”. Sei tu il centro e la tua vita è il fulcro!

Quando aggiungi il valore nella tua vita, le strade si aprono. Arrivano le persone importanti. Perché le energie smili si attraggono. L’occasione non è la situazione, ma il riconoscere le sinergie, dove non entri nelle cose altrui, ma insieme con gli altri crei una specie d’impatto maggiore.

5. La classe media pensa che la strada verso la ricchezza è lastricata di istruzione formale. I ricchi credono che lo è acquisire conoscenze specifiche.

Qui arriviamo sul terreno che stiamo vivendo oggi. Nel senso che stiamo passando da un’istruzione classica ad una più veloce, via web, arrivata attraverso la rivoluzione digitale. Parliamo di un industria sempre crescente che vale 100 miliardi di dollari. A questa non serve il mezzo, ma il risultato finale. Perché non fare un lavoro da casa? Per conto proprio?

Non esibire i diploma ma la prova che sei tu la persona giusta a dare la soluzione. Significa che tutti abbiamo le stesse opportunità in un mondo “face to face”, usando le Reti Sociali, ma anche le maggiori responsabilità. Siamo pronti per questa libertà di essere?

6. La classe media pensa che la ricchezza si ottiene con un duro lavoro. I ricchi pensano che la leva crea ricchezza.

Mi ricordo da noi che sulla moneta avevamo un minatore che faceva u lavoro così pesante, ma ugualmente riusciva maggiorare i suoi risultati. Non mi ricordo più il suo nome. Per tutti noi era un esempio da orgoglio. Fatica su fatica, da farci esempio…

Minatore Alija SIrotanovic

Al contrario, i ricchi, che pure lavorano duramente, non lo fanno in modo tradizionale. Loro focus è sulle aree di maggior profitto, facendo leva sui loro contatti,  credibilità e risorse. Per i primi è una questione d’onore, per i secondi è una questione di successo.

7. La classe media guadagna soldi facendo cose che non ama. I ricchi seguono la loro passione.

Il pensiero lineare è di “fare un lavoro sicuro“, anziché di fare ciò che ami e farti pagare per quello. Quanti artisti ho incontrato che hanno un lavoro sicuro, perché devono pagare la casa che hanno comprato, per avere le sicurezza. Ciò che amano, invece, è nel “ritaglio del tempo”, e nella speranza che un giorno qualcun’ altro li “scopra”. Hanno la logica della “spesa” anziché dell’invetimento in se stessi!

Uscire dal pensiero lineare, al quale sono stati educati, cambiare la mentalità, è difficile. Solo pochi artisti hanno saputo seguire la passione ed uscire dal pensiero lineare durante il loro percorso di crescita!

Positive vision

8. La classe media si pone le aspettative basse per non essere mai delusa. I ricchi sono pronti per la sfida.

La gente che ama la sicurezza non si aspetta tanto da se stessi quanto dagli altri. Se da loro non ottengono ciò che vogliono si sentono delusi, ma per se… “fanno ciò che possono in dato momento”.

I ricchi, invece mettono davanti a se stessi le grandi aspettative. Hanno una visione e le loro azioni sono all’altezza delle loro aspettative.

9. La classe media crede che devi FARE qualcosa per diventare ricco. La gente ricca crede che devi ESSERE ‘qualcosa’ per diventare ricco. 

La differenza è questa: La classe media lavora e si aspetta i risultati immediati dalle loro azioni. I ricchi invece imparano e crescono da ogni esperienza, non importa se fosse successo o fallimento in questione.

Loro lavorano per diventare lo strumento di successo, che poi produrranno i risultati straordinari. La differenza sostanziale sta nel essere!

10. La classe media crede che devi avere i soldi per fare soldi. I ricchi usano i soldi degli altri.

Quante volte avete sentito la gente intorno a voi dire: “Quando avrò i soldi, faro (questo o quello)…” La stessa logica la aveva quel mio amico in difficoltà finanziaria, invece molto preparato e capace, che aveva quel pensiero “lineare” e partiva dal fatto che non aveva soldi per fare un blog, per esempio, e guadagnare assai più di quello che gli serviva ed era pronto ad un lavoro qualsiasi per soddisfare questa sua necessità immediata dei soldi.

Le persone ricche non si preoccupano della solvenza. Ricordiamo il caso di Donald Trump che era capace di partire da 9 milioni di dollari di debito  e salire alla ricchezza mai pensata da nessuno intorno a lui.

Be happy

11. La classe media insegna ai loro figli come sopravvivere. I ricchi insegnano ai loro figli a diventare ricchi.

Questa è un po’ discutibile, ma pure ha la sua logica. Se le persone ricche hanno un “know-how”, perché non trasmetterlo ai propri figli? Oppure trasmettele la logica del lavoro “a fatica”, come del nostro minatore?

Perché se da piccolo prendi delle abitudini giuste, hai dei modi di pensare e fare funzionali, hai le maggiori possibilità di fare bene. Più di quello che conosce solo uno scambio lavoro tempo e nemmeno sa che potrebbe fare molto ma molto di più.

12. La classe media preferisce intrattenuto anziché istruzione. I ricchi preferiscono istruzione anziché l’intrattenimento.

La frase si spiega da sola. Siebold dice che nelle case dei ricchi in primo piano vedi i libri che li hanno aiutato ad avere più successo.

La gente comune ama più i romanzi e gli eventi d’intrattenimento.

13. La classe media pensa che i ricchi sono snob. I ricchi vogliono solo circondarsi di persone con la mentalità simile.

Pensando un po’ a ciò di cui ho scritto prima, come la gente negativa può inquinare il tuo spazio o infettarti a livello energetico, o come non va bene stare con le persone che ti tirano giù anziché di spronarti, sembra logico pensare che il vecchio detto serbo “con chi sei così sei” ha un pizzico di verità.

Non credo che la gente ricca si neghi, anzi, come la gente di grande successo, sono disponibili, sopratutto se condividiamo gli stessi interessi o abbiamo lo stesso modo di pensare. Provocazione?

14. La classe media ama il comfort. I ricchi trovano confort nell’incertezza.

Siebold scrive che “nella mentalità della classe media l’obiettivo primario è il comfort fisico, psicologico ed emotivo“. Ciò che posso dire di aver notato nel mio lavoro è che le persone che cercano di fare la carriera, hanno un problema maggiore nell’idea di dover prendere delle responsabilità e accettare le sfide fuori dal comfort.  Comfort ha ucciso più sogni di quelli che il fallimento potrebbe mai uccidere.

Nella mentalità dei ricchi il comfort è devastante. Anzi, si trova il comfort nell’incertezza! La classe media non trova la sicurezza nelle sfide.

Comfort uccide

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