July 22nd, 2014 → 5:30 pm @ Valerija
Abbiamo tutte le risorse che ci servono ma non abbiamo ricevuto il manuale d’uso. Leggere la mano proprio per questo motivo è una delle discipline più popolari, ma è anche una delle più attaccate, perché non solo ha cercato delle risposte nell’amibito dei saperi legati alla consocenza del sé, ma le ha anche trovate.
Lo conferma il fatto che il grande filosofo dell’antichità Aristotele, l’ha inserita nella Filosofia come uno dei migliori metodi della consocenza del Sé. (more…)
December 15th, 2013 → 12:22 pm @ Valerija
Oltre trent’anni fa ho conosciuto una disciplina chiamata “chiromanzia“, una pratica “divinatoria“, che sottintende la capacità di ottenere informazioni che riguardano il nostro destino, ritenute nascoste, provenienti da fonti soprannaturali. Questa disciplina, nonostante suscitasse un interesse costante nei milenni, in quanto accompagna l’uomo sin dalla nascita della sua autoconsapevolezza, era vista più in chiave negativa, nonostante contenesse la parola “divino” nelle sue radici.
Dietro questa conotazione negativa non si celava la sua negatività per via della pratica o dei modi in cui fu trasmessa da una generazione all’altra o da una cultura ad altra, ma come ogni cosa creata dall’uomo, nascondeva i due lati, di cui spesso uno non contempla l’esistenza dell’altro. Così anche il lato Divino della Chiromanzia attendeva di essere scoperto e raccontato.
Chiromanzia deve la sua disgraziata “caduta” al lato femminino, per via dell‘intuizione, una forma di sapere immediato atribuito maggiormente alle donne, che non ha bisogno di ragionamento in quanto trascendente, dunque, un sapere non acquisito ma innato. Come poteva la Chiromanzia competere con la Chiesa e il suo ruolo di intermediario tra l’uomo e Dio? Fu la Chiesa catolica a creare la Santa Inquisizione per sopprimere l’eresia, dove quella femminina era considerata la peggiore. E come disse bene Eckhart Tolle nel suo libro “Un mondo nuovo“: “Il sacro femminino fu dichiarato demoniaco e un’intera dimensione è quasi scomparsa dall’esperienza umana.” Furono ucise da “tre a cinque milioni di donne”, dice Tolle, e noi ci trovammo a rimandare per secoli a venire questa paura, senza ricordare più ‘il perché’ e ‘il come’ una pratica che ci invita a cercare il divino in noi, finì per essere bandita da chi Dio lo volle in “esclusiva”. Alle donne fu tolto ogni diritto ad occuparsene, e le conseguenze furono tali da condizionare tutt’ora la nostra vita quotidiana. Basta guardare le cronache nere.
Per questo motivo, la frase di Ralf Waldo Emerson di sopra è più che appropriata a dipingere la situazione attuale nella nostra civiltà, che fa ancora fatica a trovare il valore in quello a cui ha negato il diritto di esistere: “Ciascuno vede negli altri ciò che porta nel proprio cuore.” In oltre trent’anni di ricerca scientifica che ho svolto sul tema, ho incontrato molto spesso questo lato “umano” negazionista, ma non è mancato l’incontro con l’oscurita della mente sappiente, che lo accompagna, anche nella vita di tutti i giorni.
A pensarci bene, la parola “divinazione” non è rimasta lì per caso. Proprio l’impedimento di cercare il divino dentro di noi ha spalancato le porte all’EGO e alla violenza, la sua arma preferita, che per quanto potere abbia a disposizione, non potra mai sradicare ciò che Dio ha creato – Uomo, donna o maschio che sia – ognuno di noi diverso, come testimoniano le nostre mani, ciascuno importante per l’Universo nella stessa misura. L’uomo può governare il mondo, ma solo il Potere del Cuore può aprirgli le porte dell’eternità. Ed è il Cuore ciò che disperatamente cerca la nostra civiltà, l’unica porta d’accesso al nostro Essere e alla Natura.